Novità da Fonchim Fissata al 50% la quota di TFR destinata all'Inps

Novità da Fonchim

Fissata al 50% la quota di TFR destinata all'Inps

Il Sole 24 Ore (Del Lunedi)

di Marco Rogari

ROMA
Nessuna stretta sulle finestre per il pensionamento di anzianità nel 2007. Aumento dell'aliquota contributiva di "finanziamento" dal 32,7% al 33% per i lavoratori dipendenti, con lo 0,30% in più a carico del datore di lavoro. E in due tranches incremento delle aliquote di commercianti e artigiani: al 19,5% dal prossimo anno e al 20% dal 2008. Innalzamento immediato dei contributi al 23% per i parasubordinati e al 10% della retribuzione imponibile a fini previdenziali per gli apprendisti. Anticipo al 1° luglio 2007 della riforma del TFR, con la creazione di un apposito Fondo gestito dall'Inps cui far confluire, dal 1° gennaio, il 50% delle liquidazioni maturande non destinate a previdenza complementare (ma nel Governo c'è chi parla di 40 per cento). Prelievo triennale del 3% sulle pensioni d'importo superiore ai 5mila euro mensili. È quanto ha sortito il compromesso sul capitolo previdenziale inserito nella Finanziaria varata venerdì sera, che è stato raggiunto nella maggioranza tenendo anche conto delle richieste dei sindacati. Alla fine, dunque, l'annunciata chiusura di una finestra di anzianità è stata accantonata, così come chiesto da Rifondazione comunista e dai sindacati, che avevano invitato il Governo a scegliere tra lo stop alle uscite dei trattamenti anticipati e l'aumento, seppur leggero, dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Rinviata anche l'ipotesi di abolire il cumulo tra pensione e altri redditi per far emergere il lavoro nero. È invece "sopravvissuto" il nuovo Fondo Inps per la gestione del TFR, seppure con un flusso delle liquidazioni ridotto dal 65%, come ipotizzato originariamente, al 50 per cento. Un Fondo gradito a Rifondazione ma su cui diversi settori dell'Unione e i sindacati avevano espresso perplessità. La quota di TFR "inoptato", che affluirà al Fondo istituito presso la Tesoreria dello Stato e gestito dall'Inps, è stato stimato in 5 miliardi e servirà, oltre che in funzione della stabilizzazione dei conti pubblici, per diversi interventi (probabilmente opere pubbliche e politica per la casa). La Finanziaria fissa anche le compensazioni da garantire alle imprese per la perdita di questa quota di TFR: accantonato il Fondo di garanzia creato con la riforma Maroni, ma congelato dall'attuale Governo, è previsto l'esonero dal pagamento dei contributi sociali, a cominciare da quelli per assegni familiari, maternità e disoccupazione: in tutto 455 milioni nel 2008 e 530 nel 2009. Se il convogliamento del TFR al Fondo dovrà scattare il 1° gennaio, per la riforma della previdenza integrativa occorrerà attendere luglio 2007, comunque con sei mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia stabilita dal Governo Berlusconi. Già dall'inizio del prossimo anno però scatterà una campagna informativa (17 milioni il costo) per far conoscere ai lavoratori potenzialità e strumenti delle forme di previdenza complementare. Sul fronte dell'innalzamento dei contributi, i datori di lavoro dovranno farsi carico dell'aumento dello 0,3% dell'aliquota sui lavoratori dipendenti,che sale al 33% e viene allineata alla cosiddetta " aliquota di computo". Quanto a commercianti e artigiani, il Governo ha optato per un aumento in due fasi; al 19,5% nel 2007 e al 20% nel 2008. Secco l'innalzamento al 23% per i parasubordinati.

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