Il positivo andamento dei mercati finanziari nel 2019, più diffusamente descritto qui, ha consentito al comparto di ottenere ottimi risultati.
Nell’anno la quota registra, infatti, un incremento del 7,09%, inferiore rispetto all’apprezzamento del benchmark di riferimento (8,04%), a fronte tuttavia di una volatilità anch'essa più contenuta.
Al raggiungimento della performance hanno contribuito in misura preponderante i titoli di capitale, che hanno mostrato sensibili incrementi in tutte le aree geografiche, potendo inoltre godere nell’investimento ex euro e per la quota non coperta dal rischio di cambio del rendimento addizionale derivante dalla svalutazione della valuta comunitaria rispetto alla generalità delle altre divise.
Sul versante obbligazionario i risultati più significativi si sono registrati nell’investimento di emittenza societaria di area euro e nordamericana. Molto soddisfacenti anche i rendimenti dei titoli governativi, specie per le durate più lunghe e per le emissioni “inflation linked”.
Anche nel 2019, peraltro, il portafoglio si è strutturato stabilmente secondo le direttrici del benchmark, pur se con un’esposizione media ai titoli di capitale più contenuta ed una significativa quota di liquidità a fini di contenimento del rischio: l’investimento ha quindi riguardato unicamente titoli quotati su mercati regolamentati/organizzati, avendo cura di ottenere, per ciascuna “asset class”, un’adeguata diversificazione. Più in dettaglio, la componente azionaria è rappresentata da titoli ad elevata capitalizzazione negoziati sui principali mercati dei Paesi sviluppati e, solo in misura marginale, dei Paesi emergenti; la componente obbligazionaria comprende investimenti in titoli di emittenti governativi e societari di buona affidabilità creditizia.
Dall’inizio (1998) il rendimento medio annuo è pari al 3,54%, sensibilmente superiore al risultato ottenuto dal TFR in azienda (2,37%) e al tasso di inflazione (1,59%) nel medesimo periodo.
Stabilità è il comparto con la maggior anzianità e di gran lunga il più rilevante in termini di risorse gestite.
Il confronto fra il primo iscritto e il suo ipotetico gemello che ha deciso di non iscriversi è quindi particolarmente significativo e mostra come, in un’ottica di lungo periodo, l’investimento del fondo pensione sia sinora riuscito ad assolvere al suo compito istituzionale di accrescere il capitale degli associati in vista della pensione.
Stabilità: confronto tra gemelli, valori reali di un associato al 31 dicembre 2019, iscrittosi al fondo il 14/03/1997 e senza alcun cambio di comparto nell’intero periodo.
Avvertenza: si ricorda che i rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di quelli futuri. Le performance dei comparti non sono uguali a quelle dei singoli associati. I rendimenti di ciascun socio, infatti, variano in funzione dell’entità e della durata dei versamenti, nonché della permanenza nei diversi comparti di investimento. Ogni aderente nell’area riservata trova il proprio effettivo rendimento espresso in euro e in percentuale.